DSC_0097

Archeotrekking alla Busa dell’Adamo

L’itinerario archeologico al sito preistorico della Busa dell’Adamo, inizia a Pieve di Lizzana, giunti in via della Busa, è possibile lasciare l’automobile e proseguire la strada asfaltata, via del Bersaglio, per circa cinque minuti a piedi.

Questa strada in leggera salita, porta poi ad una biforcazione, dove si può notare sulla destra una cancello con tettoia (via del Bersaglio n.30); accanto all’edificio privato, è posto un pannello relativo al sito paleontologico dei Lavini di Marco e la segnaletica in legno Busa dell’Adamo.

Da lì inizia l’itinerario archeologico\naturalistico, che in una quindicina di minuti, permette di arrivare al riparo preistorico. Dopo aver oltrepassato il ponte in legno, oggi in stato di degrado, si cammina per il sentiero pianeggiante, osservando tra gli alberi la Campana della Pace e il panorama del monte Zugna. Giunti alla seconda segnaletica in legno, relativa alla Busa dell’Adamo, si prende il sentiero a sinistra in leggera pendenza, oltrepassando un palo per l’energia. Subito a destra si osserva un prato verdeggiante, recentemente tagliato dagli alberi, che impedivano la visuale del sito archeologico. Per i visitatori più attenti, la roccia riporta un supporto in metallo, che ricorda una targa illustrativa del sito.

La Busa dell’Adamo, così chiamata dai contadini del luogo, è una grande cavità irregolare di forma ellittica, di origine glaciale, scoperta dal noto archeologo roveretano Paolo Orsi durante una passeggiata naturalistica nel giugno 1881. Nel novembre 1882 Paolo Orsi decise di indagare archeologicamente il sito, grazie ad un finanziamento da parte del Museo Civico di Rovereto, queste indagini gli permisero di portare alla luce alcuni frammenti ceramici e resti faunistici e ben 56 manufatti  in selce, alcune delle quali sono esposte alla Fondazione Museo Civico di Rovereto.
Il riparo sottoroccia, costituito da due diverse cavità, era profondo 10 metri, lungo 3 e alto 2 metri, datato da Orsi al “più antico periodo neolitico“.  Le successive indagini del prof. Bernardo Bagolini e Adriano Rigotti nel 1975, inquadrarono il sito tra il Mesolitico recente e il Neolitico inferiore (Cultura Gaban). La Busa dell’Adamo, scoperta nel 1881-1882 da parte del giovane archeologo Paolo Orsi, poco più che ventenne ma già conservatore del Museo Civico di Rovereto. Il riparo attestava, già sul finire dell’Ottocento, la presenza umana in Vallagarina fin dal periodo Neolitico.

ItinerarioDifficoltà: bassa
Tempo di percorrenza: 15\20 minuti.

InformazioniVisitabile tutto l’anno.

Servizi didatticiSegnaletica in legno “Busa dell’Adamo”

Concessione per le riprese fotografiche
Provincia Autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali - Ufficio beni archeologici ai sensi del d.lgs. 42/04 - Codice dei beni culturali

Maggiori informazioni sull'informativa sui dati utilizzati

Copyright 2024 ArcheoTrentino.it. Tutti i diritti riservati.