Posizione geografica
La Busa dell’Adamo, sorge sulla sinistra del fiume Adige, a sud di Rovereto tra Lizzana e Lavini di Marco ed al di sotto del monte Zugna. Il sito sottoroccia, a circa 270 metri s.l.m., gode di una splendida panoramica sulla Vallagarina, tagliata in parte dal monumento della Campana della Pace.
Informazioni sul sito
La Busa dell’Adamo, così chiamata dai contadini del luogo, è una grande cavità irregolare di forma ellittica, di origine glaciale, scoperta dal noto archeologo roveretano Paolo Orsi durante una passeggiata naturalistica nel giugno 1881. A seguito del rinvenimento di alcune selci e cocci ceramici nei terreni coltivati, Orsi esplorò archeologicamente il sito nel novembre 1882, datandolo al “più antico periodo neolitico“. In seguito alle indagini da parte del prof. Bernardo Bagolini e di Adriano Rigotti nel 1975, il sito viene inquadrato tra il Mesolitico recente e il Neolitico inferiore. Ma già al termine degli scavi di Orsi era chiara l’importanza paletnologica del sito che attestava la presenza umana in Vallagarina fin dal periodo Neolitico.
Il riparo sottoroccia, costituito da due diverse cavità, era profondo 10 metri, lungo 3 e alto 2 metri, risultava al momento della sua scoperta già svuotato dall’eventuale deposito stratigrafico, utilizzato per coltivare i quattro terreni nelle vicinanze. La cavità, scavata dal ghiacciaio nella roccia calcarea, era coperta per la maggior parte da vegetazione cedua e risultava posta un metro al di sopra del livello del terreno. Attiguo alla Busa dell’Adamo Orsi individua un piccolo covelo, la cui volta era un metro più bassa rispetto alla caverna, ma, purtroppo risultava difficile l’attività di scavo a causa della presenza di numerosi sassi franati.
Il sito indagato archeologicamente da Paolo Orsi, grazie ad un finanziamento da parte del Museo Civico di Rovereto, portò alla luce pochissimo materiale: pochi frammenti di ceramica e resti faunistici. L’archeologo roveretano ricorda in un suo scritto nel Bullettino di Paleontologia Italiana, che alcuni anni prima, alcuni contadini avevano trovato nei terreni grandi frammenti di animali non carbonizzati (maiale, cervo, capra e bue). Orsi rinvenne 56 manufatti in selce, alcuni dei quali sono esposti alla Fondazione Museo Civico di Rovereto. In base allo studio dei manufatti litici rinvenuti nel sito, si può affermare che la selce veniva lavorata sul posto, visto la presenza di un nucleo, ovvero di un blocco di selce in fase di lavorazione da cui staccavano delle lame.
Archeotrekking alla Busa dell’Adamo
Gorfer A., Al di là della storia: i grandi capitoli della ricerca archeologica nella regione tridentina, Trento 1980.
Orsi P., Stazione litica alla “Busa dell’Adamo” presso Rovereto, in Bullettino di Paletnologia italiana, 1883, pp.33-48.
Orsi P., Relazione degli scavi eseguiti alla “Busa dell’Adamo”, in Annali Museo Civico di Rovereto, 1985, pp.67-70.
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