Posizione geografica
Il sito paleontologico delle orme di dinosauri a Lavini di Marco, sorge all’interno del Parco del Cengio Alto, caratterizzato da importanti testimonianze paleontologiche, botaniche, storiche, geologiche e naturalistiche. La località Lavini di Marco, dove sono state scoperte le orme dei dinosauri, sorge alle pendici del Monte Zugna, sulla sinistra idrografica della Valle dell’Adige, a due chilometri da Rovereto, il cui fascino è ricordato negli Annali di Fulda (817-863 d.C.) e nell’Inferno del sommo poeta Dante Alighieri (Inferno XII, 4-10):
Qual è quella ruina che nel fianco
di qua da Trento l’Adice percosse,
o per tremoto o per sostegno manco,
che da cima del monte, onde si mosse,
al piano è sì la roccia discoscesa,
ch’alcuna via darebbe a chi sù fosse:
cotal di quel burrato era la scesa.
Storia delle ricerche e degli studi
La località dei Lavini di Marco era nota per le sue caratteristiche naturalistiche e per la descrizione dantesca della “ruina”, ma solo dopo che i detriti o gli strati sovrastanti furono rimossi per il dilavamento locale portarono alla scoperta delle orme di dinosauri. Tale rinvenimento, avvenuto nell’autunno del 1988, tempestivamente segnalato dall’appassionato naturalistica roveretano, Luciano Chemini di Rovereto, al Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento (oggi MUSE).
Nel 1991 avvenne il primo sopralluogo da parte di Giuseppe Leonardi e Michele Lanzinger, i quali affermarono che si trattava di piste di dinosuari. A partire dal 1992 avvennero le ricerche sistematiche condotte da Giuseppe Leonardi e Paolo Mietto.
Al momento della scoperta, risultava tra le poche testimonianze di fossili dinosauriani in Italia, oggi queste impronte non sono più così rare, eppure il sito dei Lavini di Marco risulta molto significativo, per l’eccezionalità della conservazione delle piste e lo splendido ambiente naturale circostante.
Orme di dinosauro-Lavini di Marco
Gli affioramenti rocciosi sono riferibili all’inizio del Giurassico (200 milioni d’anni fa) nella formazione dei Clacari Grigi di Noriglio, dove sono rimaste impresse nel fango le orme, che si sono conservate, grazie a un “processo di fossillizzazione“. Sono state individuate varie centinaia di orme di dinosauri corrispondenti a circa 200 individui e da più di un centinaio di orme isolate, oltre a materiale incerto.
Le piste dei dinosauri sono registrate sulla superficie di sei livelli compresi in un pacchetto di circa cinque metri (replica in resina della superficie della pista ROLM 9, esposta nella Sezione Geologica della Fondazione Museo Civico di Rovereto).
Le analisi iconografiche delle orme, hanno permesso di comprendere la presenza di numerosi dinosauri, di grandi dimensioni e appartenenti a vari gruppi, le orme più numerose appartengono a Teropodi (circa un ottantina), cioè dinosauri bipedi carnivori (come Celurosauri e Carnosauri); seguono le numerose orme di Sauropodi, ossia i più grandi dinosauri esistiti, quadrupedi ed erbivori (come Vulcanodontidi). Più rare sono le impronte di Ornitopodi, erbivori bipedi o semibipedi pesanti fino ad una tonnellata, queste rappresentano un unicum nel panorama delle faune dinosauriane mondiali.
L’itinerario naturalistico\paleontologico dispone di un’adeguata segnaletica stradale e di pannelli illustrativi su “roccia” lavorata per guidare i turisti alla conoscenza della zona paleontologica, con punti di osservazione panoramica ottimali.
Per gli amanti dei dinosauri si consiglia anche la visita alla Sezione Geologica della Fondazione Museo Civico di Rovereto, che espone un calco tridimensionale in resina della superficie della pista ROLM 9 di Lavini di Marco.
Itinerario mesozoico “Parco paleontologico dei Dinosauri”
38068 Rovereto (TN)
Tel: 0464.452800
Email: museo@fondazionemcr.it
Sito web: www.museocivico.rovereto.tn.it
Consigliati sono abbigliamento e calzature idonee per camminare in montagna.
Non visitabile per portatori di handicap e con passeggini.
• pannellistica su “roccia” in lingua italiana ed inglese;
• visite guidate: la Fondazione Museo Civico di Rovereto organizza ogni secondo sabato del mese da aprile ad ottobre delle visite organizzate;
• attività didattica.
Avanzini M., Frisa S., Orizzonti e impronte di dinosauro del Giurassico Inferiore, in Atti Ticinensi di Scienze della Terra, Serie Speciale, 4, Università degli Studi di Pavia, Como, 1996, pp. 33-46.
Leonardi G., Le piste di dinosauri dei Lavini di Marco (Rovereto, TN, Italia) e alcune questioni generali sull’iconografia dei Tetrapodi, in Atti della Accademia Roveretana degli Agiati, CCXLVI Anno Accademico 1996, pp. 65-104.
Leonardi G., Mietto P., Le orme giurassiche dei Lavini di Marco (Trentino) e gli altri resti fossili italiani, Accademia Editoriale, Pisa-Roma, 2000.