Archeobike Mori – Riva del Garda: dal Medioevo alla preistoria
L’itinerario lungo la pista ciclabile del Garda, permette di scoprire importanti siti archeologici, risultando però “cronologicamente inverso”, perché partendo dai resti medievali si arriverà, infine, alla scoperta delle più antiche testimonianze della presenza umana nel Basso Sarca all’interno del MAG (Museo Alto Garda).
Il percorso di archeobike inizia direttamente nella Valle dell’Adige, nel tratto di Rovereto sud, la cui stradina a traffico promiscuo permette, risalendo la collina, di ammirare il campanile della chiesetta di San Biagio (XI secolo), che costituisce la prima tappa dell’itinerario. Questo “gioiello” datato all’inizio del bassomedioevo, dedicato al santo missionario Biagio, regala una splendida vista panoramica sulla Valle dell’Adige. L’edificio di culto rappresenta, dal punto di vista architettonico, un unicum in Trentino, essendo costituito da due absidi gemelle affiancate.
Dopo la visita alla chiesa di San Biagio, percorrendo circa 700 metri si arriva vicino alla Strada Statale, svoltando sulla sinistra, seguendo la segnaletica si raggiunge la pista ciclabile protetta. Superato l’abitato di Mori, il percorso porta alla Strada Statale SS240, all’incrocio imboccando Via Paolo Orsi, si prosegue sulla pista ciclabile Mori-Torbole. Attualmente, il percorso non include una “piccola deviazione”, che conduce alla Grotta del Colombo (per ora non visitabile), sito dell’Età del Bronzo scoperto nel 1881 da Paolo Orsi, il quale con questo rinvenimento segnò la nascita dell’archeologia moderna in Trentino.
Dopo circa 3 km, si raggiunge la frazione di Loppio, proseguendo la pedalata tra la vegetazione all’interno della Riserva Naturale provinciale del Lago di Loppio, si arriva all’isola di Sant’Andrea. Consigliata è la visita ai resti del castrum altomedievale e della chiesa romanica. Il sito fortificato è costituito due costruzioni in muratura lungo il versante NE (settore A), dai resti della chiesa romanica sulla sommità (settore C) e presso il margine sud dell’isola altri resti di edifici (settore B).
Conclusa la visita all’area archeologica di Sant’Andrea, si riprende il percorso ciclabile in salita fino al passo di San Giovanni, al termine della discesa si arriva all’abitato di Nago, il quale regala una vista spettacolare sul lago di Garda. Oltrepassato il paese di Nago, s’imbocca sulla sinistra la strada a traffico promiscuo, che costeggia la Strada Statale SS 240 arrivando a Torbole. Da lì, si prosegue in direzione di Riva del Garda, costeggiando la riva del lago.
Giunti nel centro di Riva del Garda, si possono visitare due luoghi d’estrema rilevanza archeologica: il MAG (Museo dell’Alto Garda) all’interno della massiccia Rocca medievale, circondata dal fossato sul lago di Garda, mentre poco distante dal Museo tra viale Pilati e viale Roma, sono visibili le thermae pubblicae di Riva (seconda metà del I secolo d.C. – seconda metà del III secolo d.C.).
Al secondo piano del MAG è allestita la ricca sezione archeologica, una delle più importanti a livello provinciale, che documenta la presenza d’importanti testimonianze e reperti rinvenuti in diverse località del territorio gardesano, datati dal Paleolitico Medio sino all’età tardoantica ed altomedievale. Il “tesoro” del MAG è esposto nella prima sala, dove otto statue stele dell’età del Rame, creano un clima molto suggestivo tra storia e leggende mitiche.
Area archeologica Sant’Andrea a Loppio
MAG
Terme romane di Riva del Garda
Lunghezza: circa 18 km
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